Indice di resa cromatica: cos’è?

Quando ci si trova davanti a una sigla come IRC oppure CRI non tutti sanno a cosa si fa riferimento e quanto questo indice sia importante per un’ottima illuminazione degli ambienti. Per questo cercheremo nel seguente articolo di spiegarvi cosa si intende per indice di resa cromatica.

Con CRI ci si riferisce al Color Rendering Index. Meglio conosciuto come indice di resa cromatica (IRC).

Solitamente gli oggetti che non emettono luce propria ci possono apparire diversi. Infatti se considerati in momenti differenti della giornata potremmo notare come, in base alla loro capacità di riflettere la luce e alla tipologia di sorgente luminosa che lo illumina, cambiano ai nostri occhi.

Quindi l’indice di resa cromatica serve per misurare quanto naturali appaiono i colori degli oggetti da essa illuminati. Potremmo quindi avere una misura di questo indice. Ma come? Tenendo in considerazione sia la misura dello spostamento cromatico reale (variazione di luminanza e cromaticità) sia la misura dell’adattamento cromatico di un oggetto illuminato da sorgenti diverse.

Questo argomento negli anni sta avendo un riscontro molto importante, soprattutto con l’introduzione della tecnologia a LED volta a migliorare la qualità della luce emessa. Infatti la maggior parte dei produttori cercano di proporre sul mercato soluzioni evolute con rese cromatiche davvero elevate fedeli sempre più alla luce naturale.

Allo stesso tempo il CRI non va confuso con la temperatura. Quest’ultima, al contrario, rappresenta il colore apparente di una sorgente. Infatti due sorgenti con temperatura identica posso avere un indice di resa cromatica differente.

Questo indice può variare in una scala da 0 a 100. Dove 0 rappresenta il minimo e 100 indica il massimo di resa cromatica che corrisponde alla luce esterna naturale.

Livelli di resa cromatica

Esistono 5 gruppi di resa cromatica:

livelli di resa cromatica

Ogni classe è adatta a diversi ambienti. Le più importanti e dai risultati migliori sono:

  • 1A caratterizzato da un Ra > 90, la quale rappresenta l’eccellenza infatti è consigliata per abitazioni, musei e ospedali;
  • 1B con 80 ≤ Ra ≤ 90 con resa cromatica buona, è ideale per uffici, scuole e negozi.

Le lampadine con maggiore resa cromatica sono quelle a incandescenza, caratterizzate da un Ra = 100. Infatti queste sorgenti vengono paragonate quasi alla luce solare. Queste però sono soggette a una vita breve ed a consumi elevati.

Subito dopo ci sono le sorgenti luminose con tecnologia a LED. Leggermente inferiori come indice cromatico, che si aggira sui 90/95. La nota positiva in questo caso è che al contrario di quelle ad incandescenza comportano notevoli risparmi energetici e una longevità superiore. Per questi motivi le sorgenti maggiormente utilizzate e che portano a risultati efficaci ed efficienti rimangono quelle a LED. Grazie agli innumerevoli vantaggi riescono a colmare il gap di Ra.

Le differenti rese cromatiche possono cambiare la percezione che si ha di un colore, di un oggetto o addirittura di un ambiente. L’immagine lo può dimostrare.

resa cromatica cri 75 resa cromatica cri 80 resa cromatica cri 90

 

 

 

 

Ogni progetto di illuminotecnica deve essere fatto tenendo in considerazione una molteplicità di fattori.  Sia che si parli di spazi abitativi o commerciali. L’estetica, i consumi e la disposizione dell’arredamento sono i più comuni. Ma anche abbagliamento e comfort visivo sono importanti. Per questo CRI e UGR non devono essere trascurati.